Il no che gli Italiani hanno urlato, forte e chiaro, ieri, in faccia a Renzi, non rappresenta semplicemente la bocciatura di una schifoma costituzionale, ma di una intera classe politica, di un sistema autoritario ed arrogante, eterodiretto dai poteri foti dei mercati e della finanza europei.
La parte migliore del Paese, superando la paura del salto nel buio,da molti evocato, ha detto no anche ad un tipo di politica ipocrita, fondata sulla disonestà su squallidi trucchetti, no ad una casta politica da troppo tempo arroccata in parlamento, ad una informazione, prona al potere che ha usato ogni mezzo, anche la paura, per arginare la voglia crescente di un vero cambiamento. il Insomma il vento Brexit e Trump ora soffia con forza anche da noi, seppur da una direzione diversa, segnando l'inizio di un processo che appare ormai irreversibile.
La parte migliore del Paese, superando la paura del salto nel buio,da molti evocato, ha detto no anche ad un tipo di politica ipocrita, fondata sulla disonestà su squallidi trucchetti, no ad una casta politica da troppo tempo arroccata in parlamento, ad una informazione, prona al potere che ha usato ogni mezzo, anche la paura, per arginare la voglia crescente di un vero cambiamento. il Insomma il vento Brexit e Trump ora soffia con forza anche da noi, seppur da una direzione diversa, segnando l'inizio di un processo che appare ormai irreversibile.
Si trattava di un test elettorale e così è stato. Patetico il tentativo di Renzi di recitare fino alla fine, senza un minimo di seria autocritica, il ruolo di umile vittima. Gli Italiani non vogliono l'uomo solo al comando, per di più arrogante e demagogo, vogliono il ripristino della democrazia e la risoluzione dei loro problemi reali.
E' come se, col voto di ieri, una grande mano, lacerata da anni di mala-politica, bugie e politiche di lacrime e sangue, si sia finalmente innalzata tirando la cordicella che ha dato la stura ad un lavandino ricolmo di sporcizie accumulatesi nel tempo.
Il lavandino comincia finalmente a svuotarsi , ci vorrà ancora del tempo per sciacquarlo e ripulirlo da residui ed incrostazioni, ma il percorso è iniziato.
C'è voglia di nuova democrazia, di libertà, di politiche che siano al servizio dei cittadini, voglia di un vero cambiamento e di un modello alternativo di paese. Ma siamo solo all'inizio di un processo di cambiamento epocale fino a ieri inimmaginabile.
Ieri, ipocritamente, le destre hanno tentato di intestarsi questa vittoria. Salvini ha voluto addirittura bruciare tutti presentandosi in sala stampa prima ancora che il risultato fosse certo e definito. Mi appare come l' altra faccia del renzismo tenta di sostituire l'originale, utilizzando con minor raffinatezza gli stessi mezzucci. Un tentativo un po' patetico dato che il vero vincitore politico di questa campagna elettorale, la vera alternativa, non a caso da sempre osteggiata dai media di sistema è ormai chiara a tutti. Non si chiama Lega ma M5S.
Non è neppure un caso che, nella conferenza congiunta e non individuale, a marcare anche in questo una profonda differenza, tutti i portavoce penta-stellati abbiano annunciato responsabilmente la definizione democratica di una squadra di governo, l'inizio della fase di completamento del programma con l'apporto delle migliori competenze dell'intelligenza collettiva, l'utilizzo di nuovi strumenti collettivi di democrazia diretta, che certo presentano oggi ancora grossi limiti, ma che saranno il perno di questo tentativo di cambiare davvero il Paese. Mi auguro avvenga attraverso una programmazione in tutti i settori, delineando un modello nuovo di economia e società.
Certo le caste politiche in parlamento, il clone renziano designato e le destre non resteranno a guardare. Tenteranno di procrastinare il ritorno alle urne, anche solo per salvare le loro pensioni ancora da maturare, per tentare di produrre una nuova legge elettorale in chiave anti-M5S.
Credo che falliranno, come è fallito ieri il tentativo di Renzi di costruire il cappotto più adatto agli interessi dei poteri forti europei ormai in crisi profonda.
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