mercoledì 28 febbraio 2018

GLI UOMINI GIUSTI AL POSTO GIUSTO DI LUIGI DI MAIO

Un anno fa, pubblicavo sul mio blog un post dove sostenevo che, per governare bene, è fondamentale mettere gli uomini giusti nei posti giusti.
E’ quel che Luigi .Di Maio ha fatto oggi proponendo la sua squadra di governo ed indicando il ruolo che ogni singolo soggetto ricoprirà, nei vari ministeri, sulla base delle proprie specifiche competenze.


Con questa mossa finale del cavallo, l’ “inesperto ragazzotto” Di Maio  è riuscito dunque, in pochi giorni, a far evaporare la tesi, diffusa in questi anni da media  ed avversari politici, di una presunta inaffidabilità ed incompetenza sua e del M5s come forza di governo. Non stupiscono perciò  le tante  reazioni nervose e stizzite di Pd e Centrodestra di fronte a questa scelta per loro inusuale.

 Infatti, mentre chi vota Pd o  centrodestra  dovrà scegliere praticamente a scatola chiusa, nel M5s tutto è invece chiaro fin da ora, sia sugli uomini di governo che proporrà come ministri, sia  sul metodo attraverso il quale Di Maio, qualora avesse l’incarico da Mattarella, intende procedere  per tentare di dare un governo al Paese.

Ha infatti precisato che non ci saranno alleanze con gli altri partiti o accordi sulle poltrone, ma solo sul programma. Piaccia o no si tratta di  un  radicale cambiamento rispetto agli inciuci e trasformismi del passato.

D’altra parte, scorrendo il curriculum dei  possibili ministri individuati dal leader pentastellato, ( tra cui spicca il nome di Andrea Roventini candidato a  Ministro dell'economia, che ha collaborato con il premio Nobel Stiglitz). ci si rende conto che non solo sono esperti nei settori per cui  sono stati proposti, ma che hanno anche una profonda e concreta esperienza di lavoro in quelle aree. Non solo dei tecnici dunque, ma persone  con conoscenza diretta dei problemi che dovranno eventualmente  affrontare e cercare di  risolvere.

Nei giorni precedenti questa campagna elettorale, avevano perso consistenza, di fronte ai dai fatti, altre tre accuse mosse frequentemente al M5s da avversari politici e detrattori: la mancanza di trasparenza e democrazia, l’insinuazione di essere  una  forza politica eterodiretta da Grillo e quella di essere, in relazione  alla questione morale, un partito  uguale agli altri.

Mi pare infatti  difficile negare queste evidenze:

1-i nomi degli uomini proposti oggi da Di Maio sono stati comunicati prima delle elezioni proprio per una questione di trasparenza e non solo, come affermano i detrattori, per mera strategia politica, al fine di consentire ai  cittadini di valutare, oltre al programma, la composizione della squadra e poter scegliere con maggior chiarezza;

2- Grillo ha ceduto da tempo a Di Maio la direzione del movimento facendo un passo indietro;

3-infine i vertici del M5s, pur commettendo alcuni errori, hanno sempre fatto pulizia di tutte le mele marce interne, diversamente  da altri partiti che  continuano, imperterriti, a candidarli nelle loro liste.
Insomma, a volte, anche in politica le bugie di certa stampa hanno le gambe corte.

Non so quanto tutto questo sposterà in termini di consensi elettorali, rispetto alle indicazioni degli ultimi sondaggi noti, tuttavia credo che questi fatti peseranno molto nel giudizio finale di tanti Italiani indecisi.

Penso inoltre  che ultimamente il M5s abbia acquisito presso l’elettorato una maggiore credibilità come forza politica in grado di governare e cambiare davvero questo Paese.


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