In questi
giorni, pur avendo perso le elezioni,il Pd si è ritrovato comunque al centro della scena, più per pressioni e ragioni mediatiche che politiche. Non mi risulta infatti che né la Lega, né il M5s abbiano mai chiesto
direttamente a questo partito di
rendersi disponibile per una alleanza di governo.
Ci si
dimentica inoltre che abbiamo un Paese da risanare dopo anni di
malgoverno con tanti problemi, compresa quella di una indecente legge
elettorale, cui occorre dare nuove
risposte. Inoltre, siamo sicuri che, viste
le politiche neoliberiste fallimentari attuate da
Renzi e la mutazione genetica del Pd un
suo coinvolgimento nel governo sia davvero utile?.
Se
confrontiamo i programmi delle tre forze politiche principali, si nota che tra
Pd e M5s, a parte qualche generico tema sui diritti sociali, la
sburocratizzazione, banda larga e digitalizzazione della PA, non ci sono altri punti in comune. Soprattutto
è diversa l’impostazione della linea economica (Keynesiana nel M5s,
neoliberista nel Pd) e dei progetti a medio lungo termine, che rilevo solo nel
programma del M5s, mentre in quello del Pd si persiste con la politica degli ottanta euro ed una visione del lavoro
assai diversa. Dal “lavorare meno ma tutti” del M5s si passa alla logica del
Jobs act per quanto riveduto.
D’altra
parte, confrontando i programmi di Centrodestra e Pd le cose cambiano poco
nonostante la linea economica di fondo
appaia più simile.
In realtà,
anche se esiste una profonda differenza ideale e di impostazione economica, si
colgono molte più somiglianze di temi nel programma del M5s e della Lega che in quello del Pd. Si scopre, paradossalmente,
che ci sono molti più punti di sinistra nelle proposte della Lega e soprattutto
in quelle del M5s.
Se
guardassimo unicamente agli interessi dei singoli partiti, sia per la Lega che il M5s sarebbe più conveniente tornare subito al
voto capitalizzando la crisi di Pd e Pdl
, il che renderebbe forse più facile raggiungere una piena autonomia di governo o convergenze con un Pd davvero derenzizzato. D’altra
parte, per rispondere invece pienamente ai bisogni espressi dagli
elettori e agli interessi dell’Italia , ci si dovrebbe impegnare per la
nascita di un governo di cambiamento, ma stabile, capace di risolvere i problemi sociali più urgenti e
nel contempo costruire un modello
diverso.
Data
l’impossibilità di procedere verso
questa soluzione ideale, occorre . a mio
avviso, impegnarsi per risolvere almeno alcuni
problemi più urgenti con
interventi sulla povertà, ambiente, lavoro, istruzione, pensioni ecc.
Vista
l’indisponibilità autolesionista del Pd , a meno di un
ritorno immediato ad elezioni, mi
pare che il M5s sia costretto perciò a
cercare un dialogo solo con la Lega chiedendone l’appoggio per un governo di minoranza. Ci sono diverse
proposte comuni utili al Paese che potrebbero essere
approvate: una revisione graduale della
legge Fornero,,l’avvio di un processo di sburocratizzazione, l’ introduzione in costituzione del vincolo di mandato, il
taglio dei vitalizi, una migliore gestione dell’immigrazione, la digitalizzazione
della PA e sviluppo della banda larga, il ripristino articolo 18, la revisione del jobs act, il ripristino dell’art. 18, un maggior
contrasto in Europa ai suoi vincoli
ecc. Non mi pare cosa da poco.
Altri punti
prioritari ed irrinunciabili per entrambe queste forze politiche potrebbero i
inoltre essere concordati e trovare
risposta (il reddito di cittadinanza, il conflitto di interessi e l’avvio di
una flax tax compatibile con le esigenze
generali di bilancio ecc).Se poi non ci saranno altre convergenze si potrà
cambiare la legge elettorale e tornare al voto con la consapevolezza di aver
ben operato.
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